London Fashion Week: dal 1984 ad oggi

La London Fashion Week è un evento speciale che raccoglie a Londra, oltre al grande pubblico, giornalisti, compratori, stilisti e finanziatori da ogni parte del mondo. Permette a stilisti e case della moda di presentare le ultime collezioni e si svolge due volte all’anno: a febbraio e a settembre. La London Fashion Week è una delle Big Four delle settimane della moda, assieme a quelle di New York, Parigi e Milano. Il casinò online di Betway ha indagato la storia, i costi e gli aneddoti legati al settore della moda e alla London Fashion Week, promossa dal British Fashion Council nel 1984. La caporedattrice di Vogue, Anna Wintour, nel 2018 definì la London Fashion Week “meravigliosa ed entusiasmante, proprio quello che la moda dovrebbe rappresentare”.

L’importanza della moda nel Regno Unito

La moda è fondamentale per l’economia del Regno Unito. Il settore impiega infatti oltre 800.000 persone e genera un fatturato superiore a 29 miliardi di euro. Confrontandolo con il settore del food and beverage si può osservare come quello della moda dia lavoro al doppio dei lavoratori, generando inoltre 4,7 miliardi in più. Data l’importanza economica che riveste  dunque la moda non si può non menzionare uno degli appuntamenti più importanti del settore: la London Fashion Week. Durante la settimana della moda di Londra, che si tiene due volte l’anno, vengono individuate le tendenze stagionali e si osservano le creazioni degli stilisti.

La London Fashion Week è la più giovane tra le principali settimane della moda (Milano, Parigi e New York), ma non meno importante. Basti pensare che negli ultimi 37 anni ha ospitato personaggi molto influenti, tra i quali l’ex primo ministro britannico Margaret Thatcher, la principessa Diana e la regina Elisabetta II.

Le origini della London Fashion Week

La prima edizione dell’evento andò in scena nel 1984, un anno dopo l’istituzione del British Fashion Council, in un tendone eretto per l’occasione nel parcheggio del Commonwealth Institute di Kensington nel west end di Londra. La prima settimana aveva in programma solamente 15 sfilate, tra cui quella dell’icona mondiale Vivienne Westwood, e 25 designers. La manifestazione riscosse un discreto successo e il governo britannico decise di erogare fondi per garantire il proseguimento dell’evento che diventò negli anni la London Fashion Week che ben conosciamo, un evento di portata mondiale che attira stilisti, buyer e giornalisti da tutto il mondo. Nel 2020, l’ultima edizione prepandemia, il programma della settimana della moda Primavera/Estate contava 72 sfilate e presentazioni e 250 stilisti hanno presentato le proprie collezioni generando ordini da 110 milioni di euro. Ora la settimana della moda si svolge in location in grado di ospitare l’ingente mole di pubblico che attrae, come lo spazio espositivo lungo la Strand, The Store X, oppure la Somerset House, nel cui cortile interno vengono organizzati ulteriori eventi.

Proventi e affluenza

La prima ad essere istituita fu la settimana della moda di New York, nel 1943. A seguire fu la volta di Milano nel 1958, di Parigi nel 1973 e infine Londra, nel 1984. Nonostante questo ritardo, l’evento genera introiti pari a quasi 310 milioni di euro, seconda nella classifica dei proventi dietro a New York (500 milioni di euro). Per quanto riguarda l’affluenza la capitale inglese si posiziona dietro solo alla Grande Mela (150.000): sono 105.000 le persone che visitano Londra in occasione dell’evento. Seguono Parigi con 30.000 e Milano con 22.500.

Quali importanti stilisti ha lanciato?

Il successo di questa manifestazione non può ridursi solo a statistiche e fatturati. La London Fashion Week ha infatti il merito di aver lanciato alcuni dei principali stilisti: la prima edizione vide ad esempio il debutto di John Galliano, stilista britannico dell’anno per ben cinque volte, che presentò una collezione fortemente ispirata alla Rivoluzione Francese dal titolo “Les Incroyables”, che venne acquistata per intero da Joan Burstein, proprietaria di  Browns, una delle più esclusive boutique londinesi. Altri nomi importanti sono Alexander McQueen, Stella McCartney, e Philip Tracy, cinque volte designer di accessori britannico dell’anno e considerato da molti come il principale fautore del revival del distretto del cappello d’oltremanica. La sua sfilata entrata nella storia della manifestazione fu proprio quella del suo debutto, avvenuto nel 1993, quando Naomi Campbell sfilò in topless. Altra debitrice nei confronti dell’evento è Simone Rocha, la figlia del celebre stilista John Rocha, che ha debuttato con la prima collezione professionale nel 2010 e nel 2016 ha vinto il premio stilista per collezioni donna dell’anno le sue creazioni sono state indossate da personaggi illustri come Kate Middleton e Michelle Obama.

 

 

Autore:
Martina

Martina, copywriter con una laurea in Economia e una decennale esperienza, si concentra su temi di economia, business e finanza. Ha lavorato con aziende di spicco e start-up innovative, producendo contenuti chiari e accattivanti. Martina è abile nel semplificare argomenti complessi, facilitando la comunicazione delle imprese con il loro pubblico. Appassionata di scrittura persuasiva, garantisce sempre valore e chiarezza nei suoi progetti.

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