Recupero punti patente: guida completa per ottenere i punti persi

Uomo alla guida di un automobile

Dal 2003 il meccanismo della patente in Italia è andato incontro a una riforma che ha decisamente cambiato il sistema previsto per gli automobilisti. Se fino a quel momento, in caso di infrazioni stradali, veniva applicata una sanzione amministrativa o penale a seconda delle circostanze, in quell’anno è stato invece introdotto il sistema della patente a punti. Quest’ultima prevede che ogni patentato abbia a disposizione 20 punti, i quali possono aumentare o diminuire.

Aumentano, per esempio, nel caso in cui per due anni non si commettano infrazioni, attribuendo due punti aggiuntivi (che vengono applicati anche a chi precedentemente ne aveva perso qualcuno). Diminuiscono, com’è ovvio che sia, in caso di illeciti stradali, la cui gravità è direttamente proporzionale ai punti che vengono decurtati. Per questo, in casi del genere, ci si chiede come ritornare al punteggio originario e a tal proposito ho pensato di fornirti una guida completa sul recupero punti patente.

Recupero punti patente, come si fa

Come funziona il corso di recupero

Per recuperare i punti sulla propria patente, la legge prevede che venga seguito un corso autorizzato. Se facciamo riferimento alle abilitazioni di categoria A e B, un corso per il recupero punti patenti deve rispettare determinati requisiti. Fra questi, la durata complessiva non deve superare i 15 giorni; le lezioni giornaliere non possono superare le due ore; il docente deve essere abilitato; serve la verifica della frequenza alle lezioni (ovvero una firma, come all’università); il gruppo di iscritti non deve superare le 25 persone.

All’interno di questi corsi, vengono trattati diversi argomenti che comprendono quelli tipici che si studiano anche per prepararsi all’esame iniziale per acquisire la patente: le norme di comportamento alla guida, la segnaletica stradale, gli obblighi del conducente e i divieti esistenti da non trasgredire. Al termine del corso, non è previsto alcun test finale: basta la presenza e, di conseguenza, la comprensione di quanto spiegato dal docente abilitato.

Cosa fare per seguire il corso

Ogni persona che si appresta a seguire il corso deve, a sua volta, rispondere a determinati criteri. Per prima cosa occorre mostrare la patente di guida e inoltre – per frequentarli – occorre che la decurtazione di punti sia definitiva e quindi non in sospeso. Come detto, vige l’obbligo di frequenza e soprattutto ogni corso deve essere volto a recuperare punti per una specifica infrazione. In pratica, non si possono seguire due o più corsi in contemporanea.

In molti, poi, si chiedono se sia possibile frequentare un corso per il recupero punti patente online, perché magari impossibilitati a seguirlo fisicamente. La risposta è no: la legge prevede che il corso debba essere seguito in un centro autorizzato e non è in alcun modo possibile recuperare i punti online, neppure seguendo le lezioni in videoconferenza. Al termine del corso, verrà rilasciato un certificato che ripristinerà 6 punti sulla patente del soggetto interessato.

Il costo del recupero punti patente

I corsi di cui ti ho parlato sono a pagamento e hanno un costo che dipendono dal tipo di patente. Per quanto riguarda le abilitazioni di guida A e B, il prezzo totale è compreso fra 180 e 200 euro. Diverso è il discorso della patente professionale, per esempio la CQC: quest’ultima consente di ottenere il permesso di guidare a scopi lavorativi e professionali, per esempio con l’autotrasporto. In quest’ultimo caso, i costi salgono e si aggirano dai 250 ai 300 euro.

La differenza non riguarda solo i costi, ma anche le ore previste dal corso: per le patenti A e B la durata è di 12 ore e si possono riottenere, come detto, 6 punti al massimo; per le patenti C, D, CE, DE, KA e KB la durata è di 18 ore e si possono riottenere 9 punti; in merito ai titolari di patente QCC, il corso è più lungo poiché dura 20 ore, ma permette di riottenere anche 20 punti.

Come tornare a 30 punti sulla patente B: l’eccezione dei neopatentati

In molti si chiedono se sia possibile tornare a 30 punti sulla patente B, ovvero il punteggio massimo che si può ottenere. Ricapitoliamo il meccanismo: ogni patentato parte da 20 punti e, se per due anni non commette infrazioni, può guadagnare due punti ogni anno. Ciò significa che se per cinque anni non si commettono infrazioni, si arriverà al massimo di 30 punti. L’eccezione riguarda però i neopatentati: nei primi tre anni, ogni violazione prevede il raddoppio della decurtazione. Sempre nel primo triennio, se non si commettono infrazioni vengono riconosciuti 3 punti aggiuntivi, uno all’anno.

Il discorso è meno lineare per quanto riguarda quelle persone che sono andate incontro a decurtazioni. Facciamo l’esempio di una persona che, con 18 punti sulla patente, abbia violato il divieto di sosta sulla corsia riservata agli autobus, incorrendo in una decurtazione di 2 punti. In questo caso, il punteggio scende dunque a 16. L’automobilista può seguire un corso e, al termine dello stesso, recuperare 6 punti portandosi a 22. Da quel momento, se per quattro anni non dovesse commettere infrazioni, il punteggio salirà di nuovo a 30 punti.

Conclusioni

Il sistema della patente a punti è ormai parecchio datato e non è affatto difficile da comprendere, soprattutto se si conosce il rapporto fra tipologia di violazione commessa e relativa decurtazione. Bisogna tenere a mente le eccezioni di cui ti ho parlato per i neopatentati, ma soprattutto il meccanismo (parecchio incentivante) sulle mancate infrazioni e i punteggi aggiuntivi che vengono attribuiti.

Al tempo stesso, anche il metodo relativo al recupero punti patente è semplice da comprendere: basta seguire il corso che rispetti i requisiti di cui ti ho parlato e, al contempo, ottemperare a determinati obblighi come quello sulla frequenza. Dopodiché, l’attestato finale permetterà di riconquistare 6 punti, ma è bene sapere che i corsi abilitanti sono – per la categoria B – a pagamento. Ovviamente, seguire un corso e spendere soldi dopo aver perso dei punti non fa piacere a nessuno, ma può essere un’occasione utile per “rimettersi in carreggiata”, nel vero senso dell’espressione.

Autore:
Simone De Stefanis

Appassionato di scrittura creativa, da oltre sei anni mi dedico principalmente al mondo dello sport, con un focus particolare sul calcio. Come redattore, mi impegno a individuare gli spunti più interessanti nella frenetica quotidianità calcistica, offrendo approfondimenti e analisi dettagliate.

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