Road to Qatar 2022, quante chance per l’Italia?

Dopo la grande abbuffata dei Campionati Europei di calcio e dei Giochi Olimpici di Tokyo dello scorso anno, anche il 2022 sarà un’altra stagione all’insegna delle grandi imprese sportive. Oltre ai Giochi Olimpici invernali di Pechino, il grande appuntamento dell’anno sarà la Coppa del Mondo di calcio che si svolgerà nei mesi di novembre e dicembre in Qatar. Per la prima volta nella storia di questa competizione, dunque, la kermesse internazionale dedicata alle nazionali maggiori di tutto il mondo si giocherà quando nell’emisfero boreale sarà tardo autunno (e non in estate). Per l’ultima volta vi prenderanno parte 32 squadre (dalla prossima edizione che si terrà in Nord America nel 2026 saranno, invece, 48), la metà delle quali ha già conquistato la qualificazione alla fase finale del trofeo iridato.

Tra queste non c’è (ancora) l’Italia che il prossimo marzo dovrà superare lo scoglio degli spareggi, proprio come capitò nel 2017 in occasione delle qualificazioni a Russia 2018. Al tempo, come tutti ricorderanno, la Nazionale allenata dal commissario tecnico Gian Piero Ventura uscì sconfitta dal doppio confronto contro la Svezia. Ma di acqua ne è passata sotto i ponti e gli Azzurri oggi possono dirsi fiduciosi in vista dei prossimi appuntamenti.

La Nazionale di Roberto Mancini è reduce da un 2021 straordinario che ha visto gli Azzurri salire sul tetto più alto d’Europa nei mesi di giugno e luglio, dopo la vittoria dei Campionati Europei che, ai più, ha ricordato le grandi vittorie più inattese che il calcio ha assistito negli ultimi decenni. Dopo il successo di Wembley, la Nazionale è riuscita anche a prendere parte alle Final Four di Nations League, tuttavia chiudendo la competizione al terzo posto. Nelle ultime partite del 2021, infine, qualche risultato negativo ha compromesso la qualificazione diretta in Qatar (con l’Italia che ha chiuso il proprio raggruppamento al secondo posto alle spalle della Svizzera), motivo per cui a marzo capitan Giorgio Chiellini e compagni dovranno sfidare prima la Macedonia del Nord nella prima fase degli spareggi e, con buona probabilità, il Portogallo di Cristiano Ronaldo nel match decisivo che assegnerà un posto alla prossima Coppa del Mondo.

Germania, Francia, Brasile, Spagna, Inghilterra e Argentina, intanto, hanno già strappato il pass per il Qatar e puntano dritte alla finalissima del 18 dicembre al Lusail Iconic Stadium, struttura situata a pochi chilometri di distanza dall’omologo circuito dove si corre il Motomondiale e uno dei nuovi avveniristi impianti sportivi costruiti in occasione dell’organizzazione della 22esima edizione dei Mondiali di calcio. L’Italia ha tutte le carte in regola per puntare al traguardo più ambito ma, come detto, ci sarà da superare l’ostacolo degli spareggi prima.

Sulla carta, il primo match contro la Macedonia del Nord non dovrebbe riservare preoccupazioni al ct Mancini che, proprio per questo incontro, potrebbe stravolgere la sua formazione inserendo alcuni nuovi elementi. Nello stage di inizio anno, infatti, l’ex tecnico di Inter e Manchester City, tra i vari, ha richiamato in azzurro anche quel Mario Balotelli che proprio al City, con Mancini in panchina, ha visto una delle sue migliori stagioni. Super Mario oggi gioca nella Serie A turca all’Adana Demirspor (allenato da Vincenzo Montella) dove ha siglato 11 gol in 20 presenze in tutte le competizioni.

Si tratta di un’opzione in più in attacco per il Mancio che non potrà contare su uno dei giocatori più forti di questa Nazionale, ovvero quel Federico Chiesa infortunatosi al ginocchio sinistro e fuori dai giochi almeno fino all’inizio della prossima stagione.

L’ostacolo più grande, come detto, sarà molto probabilmente il Portogallo (che nel suo primo match dovrà superare la Turchia) che nell’eventuale finale-spareggio potrà contare anche sul fattore campo. Giocatori del calibro del già citato Cristiano Ronaldo ma anche di Bernardo Silva del Manchester City, Diogo Jota del Liverpool e Rafael Leão del Milan rappresentano l’incubo di ogni difesa. Ma questa Italia dovrà gettare il cuore oltre l’ostacolo per tornare a giocare il Mondiale (vinto per l’ultima volta nel 2006 in Germania): due mancate qualificazioni di fila sarebbero una sciagura per tutto il movimento calcistico italiano.

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